Note sfrenate
"GLI E' TUTTO SBAGLIATO, GLI E' TUTTO DA RIFARE!" (Gino Bartali)
E’ inutile girarci attorno: è tutto il sistema che è
sbagliato, non regge, è ingiusto.
Distrugge, altro che progresso! Distrugge l’aria, la
terra, le coscienze, le relazioni.
Non rispetta le regole che si è dato, ma anche
rispettandole fa danni lo stesso.
Non ha limiti perché il limite non esiste, non
esiste traguardo perché devi sempre andare oltre, superarti, crescere a
dismisura. E per farlo devi riempire sempre nuovi spazi, sottrarli agli altri,
allargarti a tutti i costi senza badare agli ostacoli che piuttosto vanno
abbattuti, siano essi tali o presunti.
Devi consumare più che puoi perché questo è l’unico
carburante che fa girare tutto il motore. Consumare ovvero deteriorare,
intaccare, rovinare, rendere inservibile.
Una follia.
Chiamatelo come volete, democrazia occidentale
industrializzata, capitalismo, economia sviluppata, ma la sostanza è sempre la
stessa: non funziona, oltre ad essere terribilmente diseguale.
Domina ormai in ogni angolo del pianeta (perfino e
forse ancora di più in quei paesi che si definiscono ridicolmente “comunisti”)
ma se puoi dire “sto bene” nella tua bella casetta dotata di tutti i comfort,
non lo puoi dire se nasci in una “bidonville”. Eppure sono le stesse regole qui
e lì, anzi se il piatto della bilancia da questa parte è così in alto e proprio
perché l’altro sprofonda sempre più giù.
Non funziona perché è del tutto irrazionale e
moralmente inaccettabile.
Inaccettabile che una persona abbia, da sola, un patrimonio equivalente a
quello di intere nazioni abitate da milioni di esseri umani.
Indecente che da una parte si spendano montagne di
soldi per dimagrire e dall’altra si muoia senza cibo con le mosche appiccicate sulla
faccia.
Incomprensibile che il grado di benessere (e quindi
di felicità secondo quest’insana equivalenza) venga misurato dal possesso di
beni materiali, dall’escalation degli acquisti, dall’inutilità dell’avere
eccessivo.
Si possono provare tutti gli stratagemmi possibili per
correggere questa deriva, ma saranno solo palliativi e i problemi, se tutto va
bene, si porranno di nuovo tra 5, 10 o 20 anni più esplosivi e meno risolvibili
di prima.
Insomma occorre praticare qualcosa di radicalmente
diverso, che sovverta le regole del gioco per renderlo finalmente pulito, senza
trucchi, eguale e partecipato.
Che rimetta al centro di tutte le attenzioni la
persona umana con i suoi reali e non artefatti bisogni, con le sue capacità, le
sue aspirazioni e perfino le sue debolezze.
Con la sua voglia di stare bene, tutti.
Che lo si chiami umanesimo, cristianesimo,
socialismo o quel che si vuole non ha nessuna importanza.
L’importante è capire che il tunnel che abbiamo
imboccato non ha vie di uscita e che fare retromarcia è l’unica scelta
ragionevole.
Franco Mastrangelo
27 giugno 2012
27 giugno 2012
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HO DETTO TUTTO...
Nel 2016 l'1% della popolazione mondiale avrà maggiore ricchezza del restante 99%.
E adesso torniamo a parlare di tutto il resto...
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HO FATTO UN SOGNO (UN INCUBO): L’ABRUZZO PATTUMIERA VERDE D’EUROPA
Mi sono
addormentato ed ho sognato che l’Abruzzo non era com’è adesso la regione verde
d’Europa piena di parchi naturali, montagne incontaminate e mare cristallino,
vigneti e uliveti a perdita d’occhio, aria pulita e acqua da bere a volontà,
cibi genuini e gente felice di viverci. No, pensate che assurdità, ho sognato
che in mezzo a questi campi rigogliosi, fin quasi dentro ai parchi e perfino in
mezzo al mare costruivano raffinerie, inceneritori e impianti che distruggevano
tutto quello che avevano intorno, comprese le vite delle persone.
Poi ho
sognato che non era come accade oggi che tutti gli amministratori pubblici dal
Consiglio Regionale fino al più piccolo dei Municipi difendono con energia
prima di tutto gli interessi collettivi, la salute dei cittadini ed il bene
comune, ma molti di loro, pazzesco, si mettevano d’accordo con personaggi
equivoci, gruppi e società assai ricche e potenti che curavano solo i propri
profitti e addirittura (cosa incredibile a dirsi ma d’altronde è un sogno)
ottenevano in cambio favori, soldi e carriere assicurate.
Sempre nel sogno,
o forse è meglio definirlo un incubo, ho visto che al contrario della realtà quotidiana
nella quale gli amministratori pubblici guardano sempre avanti per garantire un
futuro migliore alle nuove generazioni e per ottenerlo studiano, si informano,
ascoltano esperti e scienziati e poi adottano programmi di lungo periodo,
queste stesse persone, cosa impossibile a pensarsi, facevano di tutto per
creare le emergenze e con queste arricchivano loro stessi, i loro amici e gli amici
degli amici. Addirittura (meno male che è un sogno e non si può avverare) li ho
visti che facevano riempire le discariche fino al collasso e poi erano
costretti, loro malgrado, a far bruciare i rifiuti negli inceneritori e
disperdere veleni dappertutto. E siccome tutti questi inceneritori ancora non
c’erano (ma li stavano costruendo) supplicavano i proprietari di qualche piccola
centrale a biomasse già in funzione di venire in soccorso. E questi ultimi, in
cambio di un bel po’ di soldi pubblici, si sacrificavano e davano una mano ai
politici. Certo che i sogni a volte sono proprio assurdi!
E poi il
sogno (l’incubo) proseguiva e l’aria dell’Abruzzo non era più pura e salubre come
sempre ma, roba da non crederci, così inquinata e in molte parti talmente
avvelenata da causare disturbi e malattie e nonostante questo i Sindaci e tutte
le persone con responsabilità pubbliche invece di difendere senza indugi la
salute dei loro concittadini preferivano aspettare e rimandare senza
migliorare, mentre nel’attesa la gente continuava ad ammalarsi e a volte a
morire. Che sospiro di sollievo sapere che è tutta fantasia!
Anche
perché ho sognato perfino che i politici non facevano come avviene sempre nella
vita reale che durante le campagne elettorali si ergono a paladini di tante
battaglie civili e fanno bellissimi discorsi in difesa dei beni comuni, come
l’acqua ad esempio, e poi dopo eletti mantengono tutte le promesse con coerenza
e dignità. No, in questo sogno orribile i candidati prima si schieravano dalla
parte del popolo e dei più deboli e poi una volta seduti sulle poltrone del
comando si rimangiavano tutto per “ragione di partito”, “necessità di
coalizione” o “supremi interessi di Stato”. Che stravaganza, per fortuna non
può essere vero.
Ho sognato infine, meno male l’incubo stava
giungendo al termine, che l’Abruzzo non era come oggi luogo ospitale ed
accogliente per tutti quelli che vengono in pace ma era diventato, che orrore!,
terreno di conquista per malavitosi e affaristi di ogni sorta che avevano già
avvelenato le proprie terre di origine. E nel sogno non succedeva come nella
realtà che tutti i nostri rappresentanti pubblici si battono con forza e senza
paura per impedire tali infiltrazioni, ma addirittura le favorivano in cambio
di lussi e potere. Perfino nel sonno avevo i brividi lungo la schiena…
Poi per
fortuna mi sono svegliato. O no?
Fm
23 dicembre 2011
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A VOLTE VINCE DAVIDE (CONTRO GOLIA "ETERNIT" AD ESEMPIO): L' IMPORTANTE E' CREDERCI
La sentenza di condanna per omicidio doloso nei confronti dei vertici della multinazionale Eternit, che con il suo micidiale amianto ha causato nei decenni migliaia di vittime in tutto il mondo, da un lato ci dà speranza dall’altro ci amareggia.Ci dà speranza perché i presunti deboli non sempre vengono schiacciati dai presunti forti e il denaro non riesce a comprare tutto (con l’equivalente che non tutti sono in vendita); ci amareggia perché dimostra come i veleni spesso invisibili e sconosciuti che ci circondano evidenziano tutto il loro potere distruttivo solo molto tempo dopo, venti, trent’anni, quando ormai non c’è più niente da fare per salvare le vite umane e l'ambiente.
Tutto questo ci deve servire di lezione per le battaglie che stiamo conducendo: se c’è anche solo il minimo dubbio sulla nocività di sostanze, impianti e comportamenti bisogna che chi ne ha l’autorità intervenga subito, sia costretto a farlo in maniera ragionata ma decisa, dialogante ma inflessibile.
“Prevenire è meglio di curare” è un vecchio slogan sempre valido e le donne e gli uomini di scienza lo sanno bene: prevenire a tutti i livelli, sanitario, idrogeologico, sociale, aiuta non solo il benessere fisico ma anche quello economico perché intervenire dopo i disastri significa solo spendere montagne di soldi pubblici (a vantaggio dei soliti “furbetti della ricostruzione”) che potrebbero essere utilizzati per evitare questa deriva letale rendendo migliore la qualità della vita collettiva.
Speriamo che questa sentenza storica serva per dare nuovo coraggio e slancio agli amministratori locali e soprattutto ai Sindaci impegnati nella lotta in difesa del bene comune. A tutti loro vogliamo ricordare quanto affermò il Prof. Francesco Stoppa nel corso del Convegno sulle biomasse organizzato da Nuovo Senso Civico nel marzo 2011: “Il problema è che le reazioni causa-effetto avvengono a distanza di anni, decenni e questo crea una sorta di alibi perché non possiamo individuare le cause precise per cui la miglior strada è quella di eliminare tutte le possibili cause: non sapere chi ha sparato ma eliminare tutte le pistole.”
E’ giunto il tempo di cominciare a disarmare.
Fm
16 febbraio 2012
Fm
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IN DIFESA DELLA POLITICA (E PERFINO DEI PARTITI)
Farò un ragionamento forse impopolare di questi tempi per
mettere in guardia sui rischi che potremmo correre alimentando in maniera
acritica le campagne spesso indiscriminate e a volte sospette della cosiddetta “antipolitica”.
Non sono qui per strappare facili applausi.
Nessuno si sognerebbe mai di abolire le squadre ed il gioco
del calcio solo perché esistono giocatori che truccano le partite, arbitri
corrotti o presidenti che riciclano soldi sporchi dietro il paravento della
popolarità oppure perché c’è uno sperpero immorale di danaro, anche pubblico.
Piuttosto si penserebbe ad una grande opera di pulizia e
riorganizzazione con nuove regole e protagonisti rispettabili per riportare al
suo giusto splendore il gioco più bello del mondo.
Ecco, penso sia la stessa cosa anche per la politica.
La Politica è un arte nobile e antica che molti hanno
trasfigurato nel “mestiere più antico del mondo”. E’ la gestione del bene
comune nell’interesse dell’intera collettività alla quale si indica una
prospettiva, un progetto di miglioramento.
La giusta indignazione e lo sgomento per l’incapacità, la
corruzione, i privilegi e la lontananza cosmica dalla vita quotidiana della
maggior parte dei politici di professione (che sarebbe più consono definire “politicanti”)
non deve farci dimenticare che nelle moderne democrazie i partiti (insieme ad
altre forme organizzate come sindacati e associazioni varie) sono una delle
colonne portanti a garanzia della partecipazione diffusa e trasversale tanto
che nel secolo scorso anche movimenti politici che preconizzavano forme sociali
completamente alternative come i comunisti si organizzavano in partiti.
Insomma, l’attuale inaccettabile degrado del panorama
politico non deve indurci a gettare anche il bambino insieme all’acqua sporca.
Lo stesso finanziamento pubblico dei partiti, in altre forme
radicalmente più contenute e trasparenti, dovrebbe rappresentare la garanzia
che non solo i ricchi e i potentati economico-finanziari possano decidere più
di quanto già fanno oggi delle sorti dell’intero pianeta.
Non lasciamoci abbagliare dagli strilloni del momento e
soprattutto distinguiamo tra le idee e i personaggi che le veicolano perché anche
se in buona fede potrebbero portarci su un crinale molto scivoloso. E poi che
rabbia vedere nelle vesti di fustigatori della politica tanti pluri-riciclati
attaccati per decenni alla mammella dei partiti al potere!
Il ragionamento sarebbe identico anche se tutti i politici
attuali fossero nelle stesse scadenti condizioni, ma sappiamo bene che non è
così e lo possono testimoniare i tanti movimenti che si trovano a lottare
fianco a fianco con Sindaci ed esponenti di partito generosi e disponibili. E’
vero che più ci si allontana dalla base e ci si avvicina ai “Palazzi romani” e
più si rischia di venire inghiottiti dalle lusinghe del potere (abbiamo visto
fior di parlamentari cattolici osservanti e strenui difensori della famiglia
buttarsi a pesce nel primo bordello aperto appena un po’ lontani da casa).
Ma è proprio per questo che occorre una grande operazione
riorganizzatrice e moralizzatrice tutta politica che porti a regole più incisive
per valorizzare e accrescere la partecipazione
e il controllo, il ricambio e la rotazione, la sobrietà e l’abolizione di
odiosi privilegi, lo studio, la capacità e le competenze. Competenze che non
siano solo presunte “tecniche” ma pienamente politiche, di diritto e di fatto, perché
chi governa temporaneamente abbia un confronto continuo ed un rapporto di
scambio (nel senso pulito del termine) con l’opinione pubblica e quindi con l’elettorato
che può dare e togliere con il consenso anche il potere.
Non si tratta quindi di cancellare partiti e politici ma di
costringerli ad un radicale rinnovamento, sporcandoci noi stessi le mani (anche
qui nel senso positivo del termine) e non semplicemente sbraitando a vanvera. Perché
il meccanismo funzioni al meglio occorrono dei filtri che devono restare sempre
puliti e dunque vanno controllati spesso e sostituiti all’occorrenza.
Dalla cancellazione dei partiti all’abolizione dei
Parlamenti il passo è breve: dobbiamo vigilare e pretendere il meglio,
tenendoci ben stretti tutti gli strumenti democratici che ci permettono di
influire sulle scelte della comunità altrimenti senza accorgercene potrebbe
apparire all’orizzonte un nuovo “Cavaliere” che invece del tubo catodico avrà
in mano un vero manganello.
18 maggio 2012
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QUESTIONE DI
SOPRAVVIVENZA
(14 novembre 2013)
Dobbiamo
sgombrare il campo una volta per tutte dall’enorme equivoco che tanti usano
strumentalmente per impedire il consolidarsi di una coscienza diffusa sui temi
ambientali: la lotta all’inquinamento
non è argomento riservato a ecologisti fanatici, verdi d’assalto o ingenui
amanti della natura ma è una questione di sopravvivenza che riguarda tutti
senza distinzioni di orientamento politico o convincimenti personali.
E’stato
finalmente stabilito in maniera perentoria dalle massime
autorità sanitarie internazionali (leggi OMS
– Organizzazione Mondiale della Sanità) che L’INQUINAMENTO UCCIDE e che LE
COMBUSTIONI DI QUALSIASI NATURA, dalle sigarette alle automobili agli inceneritori e via fumando, PROVOCANO MALATTIE DI OGNI GENERE FINO AL CANCRO.
Ma non siete stufi e infuriati
per il quotidiano bollettino di guerra che spesso riguarda
parenti, amici o persone care, terribilmente sempre più giovani? Pensate
sia
frutto del caso o di qualche castigo divino? No, purtroppo le risposte
sono
molto più a portata di mano (e di naso) e l’aspetto più odioso è che
spesso tutti coloro che per il loro ruolo dovrebbero vigilare sulla
salute
pubblica sono i primi a infischiarsene altamente. Dobbiamo smetterla di
essere
indulgenti con chi, politico, amministratore, medico o funzionario
obbligato dalla sua posizione a salvaguardare il benessere psico-fisico
dell'intera collettività, non lo fa o fa finta di farlo.
NON POTETE LAVARVI LA COSCIENZA FORNENDOCI LE
MEDICINE DOPO CHE CI SIAMO AMMALATI MA DOVETE ELIMINARE IL PIU’ POSSIBILE LE
CAUSE STESSE DELLE PATOLOGIE! Ormai
sappiamo
con certezza che le emissioni delle autovetture o i fumi che
fuoriescono dalle ciminiere degli inceneritori,
delle raffinerie o delle centrali a biomasse e biogas sono cancerogeni:
ne consegue
che il buon amministratore fa di tutto per impedire nuovi impianti del
genere e lavora per ridurre drasticamente il danno dalle fonti
già
esistenti. Insomma si batte come un leone per la difesa della VITA,
che è senz’altro l’attività più nobile che ci sia.
PREVENIRE E’ NON SOLO MOLTO PIU’ EFFICACE CHE CURARE MA FA RISPARMIARE UNA MONTAGNA DI SOLDI che possono essere spesi per migliorare sempre più la qualità della vita. Anche su
questo versante esistono innumerevoli studi e tabelle che lo dimostrano, come
ad esempio nel caso dei dissesti e disastri idrogeologici i cui costi per
riparare il danno sono enormemente più elevati degli interventi preventivi per
impedirli. Non se ne può più dei sindaci che
piangono ipocriti le vittime delle alluvioni chiedendo soldi allo Stato e poi
il giorno dopo tornano imperterriti a cementificare e oltraggiare l’ambiente dando un’ulteriore
spinta alle catastrofi che di “naturale” hanno ben poco!
Le
battaglie contro i progetti nefasti pensati solo per speculazioni
private e
affari ristretti, dal petrolio alle biomasse, da nuove inutili strade a
nuovi
inutili palazzi, vanno combattute da tutte le persone indistintamente
perché gli
effetti negativi ricadono su ognuno di noi, che si voti a destra, a sinistra,
al centro o si scelga l'astensione. E dobbiamo farlo anche al posto di chi non può e per tutti quelli che verranno.
E’
una questione di coscienza e dignità ma soprattutto di sopravvivenza.
Franco
Mastrangelo
Dedicato a Matteo Renzi, Luciano D'Alfonso e via politicando...: (24 agosto 2015)
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Dedicato a Matteo Renzi, Luciano D'Alfonso e via politicando...: (24 agosto 2015)
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